La reputazione di Eufy, il marchio di smart home di Anker, ha subito delle critiche nel corso degli anni. Nel 2023, l’azienda è stata al centro di polemiche a causa della rivelazione che alcune delle sue telecamere non erano adeguatamente criptate. Questo aspetto ha sollevato dubbi sulla sicurezza dei prodotti offerti.
iniziativa controversa per migliorare l’intelligenza artificiale
Recentemente, Eufy è stata accusata di aver pagato i clienti per simulare furti di pacchi e finti furti d’auto. Questa iniziativa ha suscitato scetticismo e incredulità, facendo pensare a un esperimento poco etico. La realtà si è rivelata diversa da quanto apparso inizialmente. Secondo quanto riportato da TechCrunch, non vi era alcuna truffa legata alla sicurezza; piuttosto, si trattava di un metodo innovativo per migliorare il modello di rilevamento dei furti tramite intelligenza artificiale.
obiettivi del programma e modalità operative
Il programma ha operato in modo discreto per diversi mesi e ha coinvolto oltre 120 partecipanti. L’obiettivo dichiarato da Eufy era ambizioso: raccogliere più di 40.000 clip sia di incidenti simulati che reali per addestrare i propri modelli AI. I comportamenti sospetti ricercati includevano situazioni come qualcuno che prova a aprire una porta dell’auto chiusa o che “accidentalmente” si allontana con un pacco consegnato.
trasparenza nel processo
Un aspetto fondamentale dell’iniziativa è stata la trasparenza. Eufy non ha cercato clip sul web senza autorizzazione né ha nascosto informazioni nei termini contrattuali. La compagnia ha chiarito ai partecipanti cosa stava raccogliendo, le motivazioni dietro la richiesta dei video e il loro utilizzo esclusivo per l’addestramento dell’intelligenza artificiale.
- Sicurezza domestica
- Intelligenza artificiale
- Rilevamento furti
- Comportamenti sospetti
- Trasparenza aziendale
Sebbene $2 per clip possa sembrare poco compensativo e le simulazioni possano attirare sguardi curiosi dai vicini, l’approccio adottato da Eufy appare relativamente rispettabile rispetto agli standard del settore, dove spesso i dati vengono raccolti in modi discutibili. Questa strategia potrebbe contribuire a rendere le case intelligenti più sicure nel lungo termine.
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