Samsung Foundry ha recentemente annunciato una significativa riduzione dei prezzi per i suoi wafers da 2nm, portandoli a soli 20.000 dollari. Questo costo è notevolmente inferiore rispetto ai 30.000 dollari richiesti da TSMC, il che potrebbe attirare un maggiore interesse verso i nuovi chip 2nm di Samsung.
Attualmente, molte aziende si avvalgono di TSMC per la produzione dei loro chip, tra cui nomi noti come Qualcomm, MediaTek, Apple e anche Google, quest’ultima con il suo Tensor G5. Questa situazione sta creando difficoltà per Samsung, poiché Qualcomm e Google utilizzavano in passato i servizi di Samsung prima di passare a TSMC con il Snapdragon 8+ Gen 1.
Una delle principali cause delle difficoltà di Samsung è rappresentata dai bassi tassi di rendimento nella produzione. Inizialmente, l’azienda aveva pianificato di utilizzare l’Exynos 2500 per alimentare la serie Galaxy S25, ma le scarse rese hanno costretto a optare per lo Snapdragon 8 Elite di Qualcomm.
Al momento, Samsung sta affrontando sfide nel raggiungere rendimenti sostenibili per il processo produttivo a 2nm; I progressi sono stati più promettenti rispetto ai risultati ottenuti con i 3nm. Con la diminuzione del prezzo dei wafers a 2nm, esiste la possibilità che alcuni clienti possano tornare a considerare Samsung per questa tecnologia.
questo taglio di prezzo non implica un abbandono totale di TSMC
Il prezzo non è l’unico fattore determinante per le aziende nella scelta del fornitore; molto dipende dalla qualità del processo produttivo stesso. Negli ultimi anni, TSMC ha dimostrato prestazioni superiori rispetto a Samsung Foundry. Se Samsung riuscisse a sviluppare un chip Exynos 2600 eccezionale, ciò potrebbe incentivare alcune aziende a tornare ad affidarsi alla compagnia coreana.
È importante sottolineare che le decisioni riguardanti quale fonderia utilizzare vengono prese con largo anticipo. I progettisti lavorano su questi chip anni prima della loro effettiva introduzione nei nuovi smartphone; pertanto potrebbero passare diversi anni prima che si vedano cambiamenti significativi nell’utilizzo dei chip da parte delle diverse aziende.
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