La rivalità tecnologica tra Stati Uniti e Cina continua a evolversi, con recenti sviluppi che hanno attirato l’attenzione globale. La Cyberspace Administration cinese ha emesso un divieto che impedisce alle aziende tecnologiche locali, tra cui nomi di spicco come Alibaba e ByteDance, di acquisire un particolare chip AI personalizzato prodotto da Nvidia. Questa decisione giunge nonostante le aziende abbiano già effettuato ordini per migliaia di unità del nuovo chip RTX Pro 6000D, progettato specificamente per il mercato cinese.
divieto dei chip AI RTX Pro 6000D di Nvidia in Cina
Il divieto rappresenta un ulteriore capitolo nella complessa interazione tra le due più grandi economie mondiali riguardo al controllo delle tecnologie avanzate nel settore dell’AI. Questo provvedimento è particolarmente significativo poiché segue un accordo recente mediato dall’amministrazione Trump, che aveva consentito a Nvidia di vendere i suoi chip H20 in Cina in cambio di una percentuale sui profitti del 15%. Tale intesa era stata concepita come una strategia per superare le precedenti restrizioni all’esportazione imposte dall’amministrazione Biden.
reazioni al divieto
Le reazioni alla notizia del divieto sono state immediate. Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, intervenendo da Londra, ha espresso il proprio dispiacere ma ha anche dimostrato comprensione per la situazione geopolitica complessiva. Huang ha affermato: “Probabilmente abbiamo contribuito più al mercato cinese rispetto a molti altri paesi”. Ha inoltre riconosciuto che ci sono agende più ampie in gioco tra Stati Uniti e Cina.
D’altra parte, il presidente della Camera dei Rappresentanti Repubblicana, Mike Johnson, ha adottato una posizione più decisa. In un’intervista con CNBC, ha definito la Cina un “avversario paritario” degli Stati Uniti, accusandola di furto di proprietà intellettuale e mancanza di rispetto per gli accordi commerciali equi. Johnson ha attribuito la responsabilità delle tensioni esclusivamente alla Cina: “Non è colpa degli Stati Uniti se ci sono queste relazioni tese. È colpa della Cina,” ha dichiarato.
contesto geopolitico attuale
Questo episodio si inserisce all’interno della complessa relazione tra le due nazioni. Gli Stati Uniti continuano a limitare la vendita di chip avanzati alla Cina per motivi legati alla sicurezza nazionale. Nel frattempo, la Cina sta intensificando i propri sforzi per sviluppare capacità produttive interne nel settore dei chip. Il divieto sui chip Nvidia rappresenta un ulteriore segnale che questa lotta geopolitica è tutt’altro che conclusa.
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