Nel panorama degli smartphone, le aspettative riguardo alle prestazioni e alla tecnologia utilizzata sono sempre elevate. Recentemente, i modelli come il OnePlus 12R e la linea Pixel 9 hanno suscitato dibattiti tra gli appassionati a causa dell’adozione di controller di memoria UFS 3.1, anziché del più recente standard UFS 4.0. Questo ha portato a interrogativi sulla reale efficacia delle specifiche tecniche rispetto all’uso quotidiano.
Standard migliorati sono importanti
Un numero più alto non sempre significa migliore
L’UFS 4.0 promette di raddoppiare le velocità massime di lettura e scrittura rispetto all’UFS 3.1, con un’efficienza superiore fino al 46% — almeno in teoria. I dati reali mostrano che tali aumenti non si traducono necessariamente in miglioramenti tangibili nelle situazioni quotidiane.
Le analisi condotte evidenziano che l’UFS 4.0 può effettivamente migliorare le prestazioni in alcuni benchmark, rendendo l’interazione con file di grandi dimensioni più fluida; Per operazioni comuni come l’apertura di piccole applicazioni, i vantaggi risultano minimi.
La realtà delle prestazioni
Nonostante gli smartphone Pixel 10 offrano velocità superiori rispetto ai loro predecessori, rimangono indietro rispetto a concorrenti come il Galaxy S25 nel caricamento dei file. Infatti, diversi fattori influenzano la rapidità con cui uno smartphone accede ai dati memorizzati: dalla CPU ai controller della memoria e persino ottimizzazioni software dietro le quinte.
- OnePlus 12R
- Pixel 9
- Pixel 10
- Galaxy S25
Considerazioni sulla batteria e l’efficienza
Sebbene ci siano affermazioni sul fatto che il passaggio a UFS 4.0 possa migliorare la durata della batteria, è difficile quantificare esattamente questo aspetto senza misurazioni precise del consumo energetico dei controller stessi. Pertanto, è improbabile notare un incremento significativo nella vita della batteria esclusivamente grazie al nuovo standard UFS.
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