Giudice si oppone alle esclusive di google, ma i rivali chiedono di più

La recente sentenza del giudice Amit Mehta ha suscitato reazioni significative nel settore tecnologico, in particolare tra i concorrenti di Google. Diverse figure di spicco hanno espresso la loro insoddisfazione riguardo alle misure adottate, ritenendole insufficienti per contrastare il monopolio dell’azienda.

Sentenza su Google e risposte dai concorrenti

Il giudice Mehta ha stabilito che Google non sarà costretta a vendere Android o Chrome; Non potrà più stipulare accordi esclusivi per i suoi prodotti e dovrà condividere i dati di ricerca con i rivali. Nonostante queste disposizioni, molti concorrenti ritengono che le misure siano inadeguate.

Reazioni da DuckDuckGo e Mozilla

Gabriel Weinberg, CEO di DuckDuckGo, ha dichiarato che le misure ordinate dalla corte non sono sufficienti per affrontare il comportamento illegale di Google. Ha sottolineato come l’azienda continuerà a utilizzare il suo monopolio per ostacolare la concorrenza, specialmente nel campo della ricerca basata sull’intelligenza artificiale.

  • Gabriel Weinberg – CEO di DuckDuckGo
  • Laura Chambers – CEO di Mozilla
  • Amy Klobuchar – Senatrice
  • Sacha Haworth – Direttore esecutivo del Tech Oversight Project

D’altra parte, Laura Chambers, CEO di Mozilla, ha accolto con favore alcuni aspetti della sentenza, evidenziando l’importanza di evitare conseguenze indesiderate nella competizione della ricerca online. Anche la senatrice Amy Klobuchar ha commentato la situazione, sottolineando la necessità di ulteriori regolamenti per limitare il potere delle grandi aziende tecnologiche.

Dubbi sulla sentenza da parte di esperti del settore

Sacha Haworth del Tech Oversight Project ha messo in discussione l’efficacia della decisione del giudice Mehta. Secondo lui, mentre alcune pratiche predatorie sono state bloccate, la sentenza non affronta adeguatamente le sfide attuali legate all’intelligenza artificiale e al dominio già consolidato di Google nel mercato.

Google pianifica un appello contro la sentenza iniziale

È importante notare che questa vicenda è destinata a continuare. Google intende presentare appello contro la sentenza iniziale che l’ha dichiarata monopolista illegale. L’azienda sta preparando una strategia per contestare tale decisione.

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