Google e Chrome: perché le esclusive non funzionano più

La recente sentenza del giudice federale Amit Mehta ha stabilito che Google non è obbligata a cedere il proprio browser Chrome. Questo verdetto, emesso il 2 settembre, afferma che le richieste dei querelanti di una vendita forzata degli asset chiave di Google sono state eccessive, in quanto non vi è stata alcuna prova di pratiche commerciali illegali. La causa era stata avviata dal Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti, il quale aveva proposto nel 2024 la vendita di Chrome per “ripristinare la concorrenza”. Questa proposta era emersa due giorni dopo un rapporto che anticipava tale piano da parte del DOJ.

Google non sarà costretta a vendere Chrome, ma deve adeguarsi a nuove regole

Oltre alla questione di Chrome, il DOJ aveva anche richiesto a Google di separare Android dai suoi servizi principali. Anche questa disposizione non sarà imposta. Nonostante l’assenza di obblighi severi come la vendita o la scissione dei servizi, Google dovrà affrontare delle modifiche significative alle proprie pratiche commerciali. Il giudice Mehta ha infatti stabilito che Google non potrà più mantenere accordi esclusivi con partner riguardanti i propri prodotti come Google Search, Google Assistant e altri.

Fine degli accordi esclusivi per Google

Le strategie commerciali basate su accordi esclusivi sono giunte al termine. Dopo essere stata etichettata come monopolista nel 2023, Google si trova ora nella posizione di dover rivedere le proprie politiche. In passato, l’azienda aveva instaurato intese con grandi nomi come Apple e Samsung, garantendo a Google Search la posizione di motore di ricerca predefinito sui loro dispositivi e limitando così la concorrenza.

  • Google Search
  • Google Assistant
  • Gemini
  • Android

Sebbene le nuove norme impediscano a Google di continuare o creare nuovi accordi esclusivi, rimane autorizzata a effettuare pagamenti ai partner per posizionamenti pubblicitari dei suoi servizi. Secondo il giudice, bloccare tali transazioni potrebbe comportare gravi conseguenze per i partner distributori dell’azienda.

Condivisione dei dati di ricerca con i concorrenti

Aggiuntivamente, Mehta ha stabilito che Google dovrà condividere i dati relativi alle ricerche con i concorrenti. Le implicazioni di questa decisione sulla posizione dominante dell’azienda nel mercato rimangono ancora da chiarire e potrebbero influenzare significativamente le dinamiche competitive future.

Continue reading

NEXT

Mrbeast lancia un servizio telefonico mobile il prossimo anno

La figura di MrBeast, noto anche come James Stephen ‘Jimmy’ Donaldson, è diventata un fenomeno su YouTube grazie ai suoi video di sfide avvincenti e alle generose donazioni. Recentemente, si è diffusa la notizia che MrBeast sta per intraprendere una […]
PREVIOUS

Google Docs su Android utilizzerà Gemini per la lettura automatica del testo

introduzione delle nuove funzionalità di google docs Recentemente, Google Docs ha introdotto una nuova funzionalità che semplifica l’assimilazione di grandi quantità di informazioni. Questa innovazione consente alla piattaforma di leggere i documenti ad alta voce, un’opzione particolarmente utile per coloro […]

Potrebbero interessarti

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più popolari

Di tendenza

Per guestpost o linkbuilding scrivi a [email protected]