In un mondo in cui l’informazione è sempre a portata di mano, la fruizione continua di contenuti digitali può avere effetti negativi sulla salute mentale. Sebbene molte applicazioni attuali siano in grado di rilevare il livello di stress, non sono altrettanto efficaci nel determinare le cause specifiche di tale disagio. Recentemente, un nuovo brevetto da parte di Google suggerisce una soluzione innovativa che integra l’intelligenza artificiale con i segnali biologici del corpo umano per identificare contenuti potenzialmente stressanti.
Google brevetta un sistema di rilevamento dello stress basato su AI
Questo concetto innovativo si presenta come un guardiano digitale per il benessere personale. Il brevetto, reso noto da Neume e @xleaks7, descrive un sistema capace di analizzare ciò che appare sullo schermo dell’utente. Ciò include non solo i testi degli articoli, ma anche i contenuti video e il tono dei titoli delle notizie. Contestualmente, il sistema utilizza dati provenienti dai dispositivi indossabili, come la frequenza cardiaca, la risposta della pelle o la qualità del sonno, per monitorare le reazioni fisiche dell’utente.
La vera innovazione risiede nell’interazione tra questi due set di dati. Il sistema ha la capacità di apprendere nel tempo quali siano i fattori scatenanti personali dello stress tramite l’identificazione di schemi ricorrenti; ad esempio: “guardare notizie politiche a tarda notte provoca un aumento della frequenza cardiaca”, oppure “scorrere determinati argomenti sui social media porta a una cattiva qualità del sonno”. Questo rappresenta un significativo passo avanti rispetto al semplice monitoraggio del tempo trascorso davanti allo schermo e si concentra invece sul contenuto specifico che incide sul benessere dell’utente.
Il sistema prevede ciò che potrebbe causare stress prima che accada
Il sistema non si limita a segnalare lo stress già manifestato; è progettato per apprendere e prevedere situazioni potenzialmente ansiogene in anticipo. In questo modo, gli utenti possono decidere se interrompere o prepararsi per eventuali situazioni difficili.
Una volta individuato uno schema ricorrente, viene offerta all’utente una gestione personalizzata. È possibile ricevere notifiche, saltare contenuti o addirittura bloccare applicazioni che causano ripetutamente stress. Inoltre, questa tecnologia opera localmente sui dispositivi degli utenti e analizza soltanto le app autorizzate dall’utente stesso, garantendo così una protezione adeguata delle informazioni personali riguardanti la salute e le abitudini d’uso dei contenuti.
È importante sottolineare che si tratta esclusivamente di un brevetto e non garantisce necessariamente lo sviluppo imminente di un prodotto commerciale. Evidenzia come importanti aziende tecnologiche stiano esplorando nuove modalità per sfruttare le loro tecnologie al fine di migliorare vari aspetti della vita quotidiana. Utilizzando l’intelligenza artificiale per comprendere e anticipare il benessere degli utenti, questa tecnologia potrebbe consentire agli individui di prendere controllo sulla propria salute digitale in modi precedentemente impensabili. Si auspica una futura disponibilità commerciale.
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