Le recenti scoperte riguardanti Google Play Services hanno rivelato che l’azienda di Mountain View sta continuando a lavorare su Quick Share per dispositivi Apple. Questa funzionalità potrebbe facilitare la condivisione di file tra Android e iOS, rappresentando un importante passo avanti nell’integrazione tra i due ecosistemi.
novità sullo sviluppo di quick share
Una recente analisi della versione beta 25.34.31 di Google Play Services ha mostrato evidenze concrete del progresso relativo a Quick Share per iPhone. In particolare, è emerso un messaggio che richiede agli utenti di effettuare il login per poter condividere file con dispositivi Apple.
codice rivelatore
Il codice trovato durante l’analisi include frasi significative, come:
Per condividere file crittografati end-to-end con iPhone e altri dispositivi, prima accedi
Accedi per condividere
menu di accesso alla condivisione
È stato inoltre attivato un menu che suggerisce la necessità di effettuare il login per poter utilizzare Quick Share con gli iPhone. Questo aspetto solleva interrogativi sulla visibilità dei dispositivi e sulle modalità di accesso al servizio.
considerazioni sull’accesso
Sebbene normalmente Android consenta l’utilizzo di Quick Share senza un account Google, la richiesta di accesso potrebbe essere legata alla gestione della visibilità dei dispositivi o alla necessità di avere un account Google specificamente per iOS.
prospettive future
L’importanza dell’introduzione di Quick Share non può essere sottovalutata, poiché potrebbe semplificare notevolmente la vita degli utenti che desiderano scambiare file tra piattaforme diverse. Si prevede che questa funzionalità supererà le limitazioni delle applicazioni brand-specifiche recentemente introdotte.
- Google Play Services (versione 25.34.31 beta)
- Funzionalità Quick Share per iPhone
- Evidenze del login richiesto per la condivisione
- Crittografia end-to-end dei file condivisi
- Possibili implicazioni relative alla visibilità dei dispositivi
⚠️ Nota: Un teardown dell’APK aiuta a prevedere le funzionalità future basandosi su codice in fase di sviluppo, ma tali caratteristiche potrebbero non arrivare mai a una versione pubblica.
Lascia un commento