La recente decisione di NVIDIA di sospendere la produzione del chip AI H20 per il mercato cinese ha suscitato notevole attenzione. Il CEO dell’azienda, Jensen Huang, ha ribadito che i chip non presentano alcun tipo di porta d’accesso nascosta. Huang ha anche sottolineato l’importanza della comunicazione con il governo cinese riguardo a queste preoccupazioni sulla sicurezza.
nvidia e la questione delle porte d’accesso
Huang ha dichiarato che il governo cinese aveva sollevato interrogativi riguardo alla presenza di possibili vulnerabilità o backdoor nel chip H20. Ha affermato: “NVIDIA ha chiarito che tali porte d’accesso non esistono” e che l’azienda continua a mantenere un dialogo aperto con le autorità cinesi.
Inoltre, il CEO ha evidenziato come la vendita dell’H20 in Cina possa portare vantaggi sia agli sviluppatori di intelligenza artificiale che all’ecosistema tecnologico statunitense. Secondo Huang, l’intelligenza artificiale continuerà a progredire globalmente, pertanto è fondamentale permettere l’esportazione della tecnologia AI americana.
il reportage di cctv sulle vulnerabilità dei chip
Un recente servizio trasmesso dalla CCTV ha rivelato presunti metodi utilizzati per inserire backdoor nei chip americani. La relazione distingue tra due tipi principali:
- Backdoor hardware: componenti fisici integrati durante la progettazione o produzione del chip.
- Backdoor software: istruzioni inserite nel software per compromettere sistemi utente e rubare dati sensibili.
A titolo esemplificativo, il chip H20 potrebbe consentire funzionalità come lo “spegnimento remoto” attraverso una backdoor hardware, mentre l’attivazione tramite software avverrebbe tramite la piattaforma CUDA di NVIDIA.
criticità evidenziate sul chip h20
Il report menziona tre problematiche principali associate al chip H20: mancanza di sicurezza, obsolescenza tecnologica e impatto ambientale negativo. Tali criticità pongono i consumatori nella posizione di poter rifiutare l’acquisto del prodotto se non soddisfa standard adeguati.
La sospensione della produzione del chip H20 rappresenta un ulteriore segnale dell’intensificazione della competizione tra Stati Uniti e Cina nel settore dei semiconduttori. Gli Stati Uniti stanno attuando restrizioni all’esportazione dei chip avanzati verso la Cina, mentre quest’ultima sta rafforzando le verifiche sulla sicurezza dei prodotti provenienti dagli USA.
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