ChatGPT è diventato uno strumento fondamentale per molte persone, utilizzato per attività che spaziano dal brainstorming alla redazione di email. Questo software ha raggiunto una crescita senza precedenti e OpenAI mira a conseguire la tanto attesa redditività nel più breve tempo possibile. Ci si interroga quindi se sia solo una questione di tempo prima che vengano introdotte pubblicità su ChatGPT.
ChatGPT non introdurrà pubblicità a breve
All’avvio delle sue versioni a pagamento, ChatGPT ha principalmente cercato di gestire l’elevata domanda sui propri server. Quello che era iniziato come una soluzione pratica si è trasformato in una strategia commerciale a lungo termine. Attualmente, l’azienda sembra avere fiducia in questo modello, considerandolo perfettamente allineato con le aspettative degli utenti. Il responsabile del progetto, Nick Turley, ha evidenziato come i nuovi abbonati stiano mantenendo il servizio con la stessa costanza dei primi utenti, un segnale positivo per un prodotto in fase di maturazione.
Questo indica che gli utenti non stanno semplicemente utilizzando la piattaforma basata sull’intelligenza artificiale; stanno sviluppando un legame forte e duraturo con essa. La reazione degli utenti alla possibilità di abbandonare un precedente modello ha sorpreso anche OpenAI.
Pubblicità e monetizzazione indiretta
Per quanto riguarda le pubblicità, Turley ha riconosciuto la possibilità di considerare modelli di monetizzazione indiretti in futuro. Qualsiasi approccio basato sulla pubblicità dovrebbe preservare il valore fondamentale del prodotto: fornire risposte personalizzate e imparziali. L’azienda comprende che la fiducia degli utenti è cruciale; un annuncio pop-up o un risultato sponsorizzato potrebbero compromettere questa fiducia, rischiando troppo per uno strumento che si basa su conversazioni simili a quelle umane.
Monetizzazione alternativa attraverso il commercio
Un percorso più probabile per la monetizzazione sembra essere quello commerciale. Da tempo ChatGPT offre raccomandazioni sui prodotti e attualmente sta esplorando un modello basato sulle referenze in cui potrebbe ricevere una piccola percentuale dalle transazioni effettuate dagli utenti. Questa modalità ricorda quella di un assistente allo shopping automatizzato e appare meno invasiva rispetto alla pubblicità tradizionale, mantenendo il focus sul valore fornito all’utente.
Recentemente, è emerso da rapporti che Google stia lavorando a un servizio di inserimento annunci destinato ai chatbot AI come ChatGPT. Essendo Google già il principale fornitore AdTech su internet, resta da vedere se manterrà questo ruolo anche nelle piattaforme AI e se OpenAI deciderà di avvalersi dei suoi servizi.
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