impatto delle AI Overviews di Google sui publisher
Il lancio delle AI Overviews da parte di Google ha come obiettivo quello di rendere la ricerca online più rapida e utile. Uno studio recente solleva preoccupazioni significative riguardo all’effetto che queste funzionalità hanno sui creatori di contenuti. Secondo un rapporto dell’AI search and SEO platform Authoritas, i publisher stanno registrando una perdita del tasso di clic per query pari a quasi il 50% quando le AI Overviews compaiono nella pagina dei risultati di ricerca.
risultati dello studio sulle AI Overviews
Lo studio è stato presentato come parte di una denuncia legale all’autorità britannica della concorrenza, la CMA. La ricerca ha misurato il calo del tasso di clic sia su dispositivi mobili che desktop. I risultati sono chiari: quando è presente un’AI Overview, i publisher hanno osservato una diminuzione del 47,5% nel tasso di clic su desktop e del 37,7% su piattaforme mobili.
Questo fenomeno è spesso definito come “zero-click search”, in quanto gli utenti trovano le informazioni necessarie nel riassunto fornito dall’AI e non sentono il bisogno di visitare la fonte originale. Questa situazione rappresenta un problema significativo per i publisher che dipendono dal traffico web. Anche se un sito appare nella posizione principale dell’AI Overview, l’incremento nei clic risulta essere “minore” e comunque “notevolmente inferiore” rispetto a una pagina senza AI Overview.
- Authoritas
- CMA (Competition and Markets Authority)
- Pew Research Center
difesa della posizione da parte di Google
Dall’altra parte, Google contesta le conclusioni dello studio. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato al Guardian che lo studio è “impreciso e basato su assunzioni e analisi errate”. L’azienda sostiene che gli utenti si stiano sempre più orientando verso esperienze potenziate dall’AI e afferma che queste funzionalità creano “nuove opportunità per la scoperta dei siti web”. Inoltre, viene sottolineato che Google continua a inviare “miliardi di clic ai siti web ogni giorno” e non ha registrato “cali drammatici nel traffico web aggregato”, contrariamente a quanto suggerisce il rapporto.
preoccupazioni future dai ricercatori
Gli autori del rapporto avvertono che la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente. Focalizzandosi sul lancio dell’“AI Mode” negli Stati Uniti e la sua recente introduzione nel Regno Unito, si evidenzia come questa modalità utilizzi l’AI generativa per rispondere praticamente a ogni domanda degli utenti. Il rapporto conclude affermando che è “altamente probabile” che le AI Overviews vengano implementate per un numero sempre maggiore di query in futuro.
demandano maggiore controllo da parte dei publisher
A fronte delle preoccupazioni espresse, il rapporto presentato alla CMA richiede ai publisher la possibilità urgente di “opt-out” dalle AI Overviews senza subire penalizzazioni nei risultati normali delle ricerche. La CMA ha annunciato piani per garantire ai publisher maggiore controllo sull’utilizzo dei loro contenuti nelle funzionalità AI offerte da Google. Questo conflitto evidenzia la crescente tensione tra la visione futura della ricerca proposta da Google e le esigenze dei publisher nel panorama digitale attuale.
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