Il mondo della tecnologia è in attesa di sviluppi significativi, poiché il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti potrebbe intraprendere azioni decisive già nel corso di questo mese. La questione centrale riguarda la richiesta del DOJ di costringere Google a dismettere Chrome, un passo ritenuto necessario per stimolare una maggiore concorrenza nel mercato dei browser e porre fine al presunto monopolio illegale nella ricerca.
La richiesta del DOJ
Il giudice distrettuale Amit P. Mehta è atteso a emettere rimedi nei prossimi giorni, che potrebbero includere l’obbligo per Google di vendere Chrome. Se questa dismissione dovesse avvenire, diverse aziende si sono già mostrate interessate all’acquisizione, tra cui nomi noti come Yahoo, OpenAI e Perplexity.
L’offerta di Perplexity
Perplexity ha formalizzato un’offerta per l’acquisto del browser Chrome per un valore di 34,5 miliardi di dollari. Va notato che la valutazione della startup era inferiore alla metà dell’importo offerto, attestandosi a 18 miliardi di dollari a luglio 2025. Questo implica la necessità di reperire finanziamenti esterni per concretizzare l’affare.
Un lungo percorso in attesa
Dmitry Shevelenko, Chief Business Officer di Perplexity, ha confermato che “numerosi grandi fondi d’investimento hanno accettato di finanziare completamente la transazione”. In caso di successo nell’acquisizione, Perplexity non prevede modifiche sostanziali al browser; manterrà il codice sorgente open source Chromium e non cambierà il motore di ricerca predefinito.
- Yahoo
- OpenAI
- Perplexity
L’azienda intende investire circa 3 miliardi di dollari in Chrome nei prossimi due anni e proporrà offerte ai dipendenti attuali del browser. Anche se il giudice Mehta dovesse forzare Google a dismettere Chrome, il processo non sarà immediato; è probabile che Google faccia appello alla Corte d’Appello degli Stati Uniti e eventualmente alla Corte Suprema. Questa situazione potrebbe prolungarsi per diversi anni.
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