Trump impone tariffe del 100% sui chip: costruisci in America per risparmiare

Recentemente, il presidente degli Stati Uniti ha comunicato l’introduzione di tariffe del 100% sui chip e i semiconduttori importati nel paese. Questa decisione è stata anticipata per la settimana successiva, ma Trump ha scelto di agire immediatamente, sorprendendo molti osservatori del mercato.

Trump impone tariffe del 100% sui chip

Secondo le dichiarazioni del presidente, le nuove tariffe si applicheranno alle aziende che importano i propri semiconduttori negli Stati Uniti. Questo provvedimento avrà un impatto significativo sulla maggior parte delle imprese operanti nel paese, poiché produttori come TSMC realizzano gran parte dei loro chip al di fuori degli Stati Uniti.

Vi è una nota positiva: le aziende che producono sul suolo americano potranno evitare queste tariffe. Inoltre, quelle che si sono impegnate a costruire stabilimenti negli Stati Uniti saranno esentate dai costi aggiuntivi. Per esempio, aziende come Apple e NVIDIA non subiranno penalità immediate.

Trump ha affermato: “Stiamo per imporre una tariffa molto elevata sui chip e sui semiconduttori, ma la buona notizia per aziende come Apple è che se costruite negli Stati Uniti o avete promesso di farlo senza alcun dubbio, non ci sarà alcun costo.”

Un rapporto recente ha rivelato che Apple ha scelto Samsung per produrre alcuni dei suoi chip in territorio statunitense; Ciò riguarderà principalmente i sensori della fotocamera CMOS utilizzati negli iPhone e non i principali chip A-series.

Aumenti di prezzo in arrivo?

Attualmente è difficile prevedere se ci saranno aumenti di prezzo futuri. È importante considerare che i semiconduttori rappresentano solo una parte dei componenti di dispositivi come gli smartphone. Esistono numerosi altri elementi che potrebbero necessitare di importazione e le relative tariffe possono variare notevolmente a seconda del paese d’origine.

Inoltre, si stima che se produttori come TSMC decidessero di iniziare a realizzare chips negli Stati Uniti, questo potrebbe comportare un costo aggiuntivo del 20%. Di conseguenza, se i produttori di telefoni non assorbono tali aumenti di prezzo, potrebbero essere costretti a trasferire questi costi ai consumatori.

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