Google ha 14 giorni per rivoluzionare il Play Store

Il recente sviluppo della causa antitrust che coinvolge Google e Epic Games ha portato a decisioni significative riguardanti il Play Store. La Corte d’Appello del Nono Circuito ha confermato la sentenza favorevole a Epic Games, imponendo a Google di attuare una serie di cambiamenti necessari per affrontare le problematiche legate alla concorrenza.

obblighi imposti a google

Google ha ricevuto un termine di 14 giorni per implementare le modifiche richieste dal tribunale. In risposta, l’azienda ha presentato una richiesta di sospensione d’emergenza presso la stessa corte, sostenendo che i tempi ristretti potrebbero compromettere sia gli utenti sia gli sviluppatori.

modifiche richieste al Play Store

Le misure da adottare includono:

  • Consentire agli sviluppatori di utilizzare metodi di pagamento alternativi non appartenenti a Google;
  • Permettere agli sviluppatori di informare gli utenti su altre opzioni di pagamento all’interno del Play Store;
  • Dare la possibilità agli sviluppatori di condividere link per il download delle loro app al di fuori del Play Store;
  • Consentire agli sviluppatori di fissare i propri prezzi;
  • Eliminare i pagamenti ai produttori telefonici, ai carrier e agli sviluppatori per l’esclusività o la preinstallazione nel Play Store;
  • Lavorare con Epic Games per risolvere eventuali controversie mentre si costruisce un sistema che consenta l’ingresso dei negozi app concorrenti.

prospettive future

A lungo termine, Google sarà obbligata ad accettare negozi app rivali nel Play Store o fornire accesso completo al proprio catalogo applicazioni. Tale obbligo non è immediato; ci sono ancora sette mesi prima che questa condizione debba essere soddisfatta. Di conseguenza, anche se il CEO di Epic Games ha annunciato l’intenzione di portare l’Epic Games Store nel Play Store, ciò non avverrà prima dell’anno prossimo.

sospensione d’emergenza e implicazioni

Nella richiesta di sospensione, Google sottolinea come queste modifiche possano influenzare milioni di utenti e centinaia di migliaia di sviluppatori, oltre a mettere in discussione la stabilità dell’ecosistema Android. La decisione della Corte d’Appello sul riconoscimento della richiesta rimane incerta; considerando il rifiuto precedente da parte del tribunale riguardo ad una simile istanza, le probabilità sembrano ridotte. È previsto che Google tenti un appello presso la Corte Suprema.

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