Costi dei dazi di trump per apple: 1,1 miliardi secondo tim cook

All’inizio del secondo mandato del presidente statunitense Donald Trump, Apple sembrava trovarsi in una posizione favorevole. L’introduzione di dazi doganali ha rapidamente cambiato la situazione, mettendo l’azienda sotto pressione finanziaria. Durante una recente conferenza sugli utili, il CEO di Apple, Tim Cook, ha rivelato che i dazi imposti dall’amministrazione Trump potrebbero costare all’azienda fino a 1,1 miliardi di dollari.

Dazi di Trump e costi per Apple

Cook ha specificato che i dazi derivanti dalle politiche commerciali dell’amministrazione Trump potrebbero comportare un costo significativo per Apple. Nel trimestre di giugno, l’azienda ha già speso 800 milioni di dollari a causa dei dazi legati alla legge IEEPA (International Emergency Economic Powers Act), che hanno avuto effetto all’inizio dell’anno e sono stati principalmente associati alla Cina.

Sebbene la cifra di 800 milioni sia considerevole, è inferiore rispetto ai 900 milioni inizialmente previsti. Questa rappresenta solo una vittoria temporanea poiché i costi sono attesi in aumento fino a 1,1 miliardi nel trimestre di settembre. La situazione è ulteriormente complicata dalla decisione di Trump di applicare un’imposta del 25% sull’India, dove Apple ha stabilimenti produttivi.

  • Tim Cook – CEO di Apple

Produzione degli iPhone negli Stati Uniti

La possibilità di produrre gli iPhone negli Stati Uniti potrebbe consentire ad Apple di evitare alcuni dei dazi più elevati attualmente in vigore. Si tratta ancora di un obiettivo difficile da raggiungere nel breve termine. Chiedere ad Apple di riportare la produzione negli Stati Uniti è complesso; infatti, l’azienda ha investito decenni nella creazione delle proprie linee produttive in nazioni come Cina, India e Vietnam.

Cina dispone delle infrastrutture necessarie e della manodopera qualificata per soddisfare le esigenze produttive della società. Se Apple decidesse di avviare la produzione negli Stati Uniti, ciò non sarebbe realizzabile nei prossimi anni a causa dei costi lavorativi più elevati rispetto ad altri paesi. Inoltre, la catena forniture globale dell’azienda è lunga e intricata: anche se riuscisse a produrre gli iPhone negli USA, potrebbe comunque affrontare tariffe sui componenti o sulle materie prime importate.

  • Cina – principale paese produttivo
  • India – stabilimenti presenti
  • Vietnam – parte della catena produttiva

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