Google vs hacker: la battaglia legale contro una frode Android importante

Google intraprende azione legale contro BadBox 2.0

Recentemente, Google ha avviato un’azione legale nei confronti di alcuni hacker in Cina, accusati di aver sottratto oltre 10 milioni di dispositivi a livello globale per creare il botnet BadBox 2.0. Questo botnet è stato utilizzato per eseguire attività illecite nel cyberspazio.

Dettagli su BadBox 2.0

Il botnet BadBox 2.0 è stato riscontrato su dispositivi Android economici come streamer, tablet e proiettori, che sono stati either preinstallati con malware o infettati durante la configurazione tramite applicazioni sospette. Grazie a questa operazione, Google ha implementato un sistema di protezione chiamato Play Protect, in grado di bloccare automaticamente qualsiasi app associata al botnet.

  • Dispositivi Android TV colpiti: X88 Pro 10
  • T95
  • MXQ Pro
  • QPLOVE Q9

Rischi per i dispositivi infettati

Per gli utenti che possiedono uno dei dispositivi segnalati, si consiglia vivamente di disconnetterlo immediatamente. Il malware BadBox opera in modo furtivo, simulando clic pubblicitari senza alcun avviso all’utente.

Avviso dell’FBI sui rischi del malware

L’FBI ha emesso un avviso pubblico riguardo all’estensione della minaccia rappresentata da questo malware, evidenziando come gli hacker sfruttino streamer TV compromessi, proiettori e altri dispositivi per infiltrarsi nelle reti domestiche. La maggior parte dei dispositivi colpiti è stata prodotta in Cina.

Modalità di infezione dei dispositivi IoT

I pirati informatici possono compromettere le reti domestiche principalmente attraverso due modalità:

  • Caricando malware sui dispositivi prima della vendita.
  • Inserendo malware durante l’installazione tramite applicazioni con backdoor nascoste.

Quando questi dispositivi IoT infetti si collegano a Internet, possono essere integrati nel botnet BadBox 2.0 o utilizzati come proxy residenziali, spesso coinvolti in attività online sospette.

Impatto sulla reputazione di Google

La frode pubblicitaria rappresenta un problema significativo per Google. L’azienda sostiene che deve affrontare costi elevati a causa del traffico pubblicitario falso mentre investe risorse nella tracciabilità e nell’interruzione del botnet. Inoltre, tali incidenti danneggiano la fiducia degli utenti e compromettono la reputazione dell’azienda stessa.

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