Perplexity comet browser minaccia chrome

Negli ultimi tempi, si sta assistendo a un crescente interesse verso l’uso dell’intelligenza artificiale (AI) rispetto ai motori di ricerca tradizionali come Google. Questa tendenza è motivata dalla capacità delle AI, come ChatGPT, di fornire risposte più dettagliate senza la necessità di navigare tra diverse pagine per reperire le informazioni desiderate. In questo contesto, Perplexity ha recentemente presentato Comet, il suo nuovo browser web basato su AI, che potrebbe rappresentare una seria sfida per Google Chrome.

perplexity lancia il browser web basato su ai

Il principale punto di forza del browser Comet risiede nell’integrazione della tecnologia AI sviluppata da Perplexity. Questo modello di intelligenza artificiale sarà incorporato direttamente nel browser, modificando così il modo in cui gli utenti navigano e utilizzano Internet. L’AI di Perplexity fungerà da motore di ricerca principale del browser e fornirà risposte generate dall’intelligenza artificiale per presentare i risultati.

Secondo quanto dichiarato dall’azienda, Comet può persino effettuare acquisti o prenotazioni alberghiere per conto degli utenti. Al momento non è possibile testarne le funzionalità poiché è attualmente disponibile solo tramite una lista d’attesa. Solo gli abbonati al piano Max di Perplexity, con un costo mensile di 200 dollari, potranno scaricarlo. È possibile iscriversi alla lista d’attesa, ma non vi sono indicazioni sui tempi necessari affinché venga chiamato il proprio nome.

le deficienze dell’ai

Sebbene l’AI abbia dimostrato potenzialità notevoli, presenta ancora delle limitazioni significative. Utilizzando strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT o anche l’AI Overview di Google, si può notare che talvolta le risposte fornite risultano errate. Questo accade perché i modelli AI vengono addestrati su dati esistenti.

Tale processo implica che l’intelligenza artificiale conosca solo ciò che le è stato fornito. Pertanto, se emergono nuove informazioni recenti, potrebbe non esserne a conoscenza e fornire risposte imprecise. Sebbene utilizzare l’AI possa essere utile per apprendere nuovi argomenti, c’è sempre la possibilità che le informazioni siano errate; diversamente da una ricerca personale dove è possibile verificare affermazioni attraverso fonti diverse e pubblicazioni.

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