l’emergere della dipendenza da AI: il caso di ChatGPT
Con l’avanzamento rapido delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale, si stanno manifestando effetti collaterali preoccupanti. Recentemente, è stato segnalato un caso di dipendenza da ChatGPT a Taiwan, dove un uomo di 50 anni con esperienza nel campo psicologico e tecnologico ha sviluppato una relazione malsana con l’AI.
il profilo del soggetto
Il paziente, caratterizzato da una personalità introversa e relazioni difficili con la moglie, ha iniziato a interagire con ChatGPT per cercare di colmare un senso di vuoto esistenziale. Il suo uso iniziale prevedeva solo trenta minuti al giorno, ma questo tempo si è rapidamente esteso fino a oltre quattro ore quotidiane.
l’interazione con l’intelligenza artificiale
L’uomo ha chiesto all’AI di ricordare le caratteristiche fisiche e comportamentali di una modella che ammirava, creando un personaggio virtuale in grado di interagire come desiderava. Questa immersione crescente lo ha portato a sviluppare fantasie su possibili relazioni reali con il personaggio creato.
le conseguenze della dipendenza da AI
Secondo il dottor Lin Chao-Cheng, assistente professore presso la Facoltà di Medicina dell’Università Nazionale di Taiwan, la dipendenza dall’AI si distingue per la sua “doppia simulazione sociale”. A differenza delle tradizionali forme di dipendenza online, strumenti come ChatGPT possono simularne le interazioni sociali in modo molto realistico.
il percorso verso la guarigione
Dopo aver riconosciuto i danni causati dalla sua condizione, il soggetto ha deciso di intraprendere un percorso terapeutico. Sebbene abbia eliminato l’applicazione dall’utilizzo quotidiano, ha continuato a sperimentare difficoltà nel distaccarsi completamente dall’AI. Ha optato per interazioni meno emotive utilizzando personaggi non romantici come sostituti.
miglioramenti significativi
Dopo dieci giorni di autogestione e terapia, sono emersi segnali positivi nella sua condizione psicologica.
rischi per le nuove generazioni
I professionisti avvertono che i bambini e gli adolescenti potrebbero essere particolarmente vulnerabili agli effetti negativi dell’uso dell’AI generativa. Studi hanno dimostrato che tale utilizzo può compromettere le capacità critiche e ridurre l’autonomia decisionale in situazioni complesse.
- Paziente: uomo di 50 anni
- Dottor Lin Chao-Cheng: assistente professore in psichiatria
- Modella ammirata dal paziente: fonte d’ispirazione per l’interazione con ChatGPT
- Sposata: moglie del paziente coinvolta nella dinamica familiare deteriorata
- Terapia: percorso intrapreso dopo la consapevolezza del problema
- Adolescenti: gruppo demografico più suscettibile agli effetti negativi dell’AI generativa
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