Un recente contenzioso legale ha messo in luce le pratiche di Amazon nel settore degli audiolibri, sollevando preoccupazioni riguardo a potenziali comportamenti monopolistici. La causa, intentata da autori indipendenti, è stata avviata dopo che Amazon ha tentato di far archiviare il caso dal giudice della Corte Distrettuale degli Stati Uniti Jennifer Rochonto, senza successo. Questo significa che l’azione collettiva proposta dall’autrice Christine DeMaio, nota con lo pseudonimo di CD Reiss, avrà la possibilità di essere esaminata in tribunale.
Audible in problemi antitrust con gli autori indipendenti
Perché Amazon addebita di più agli autori non esclusivi
Il fulcro della questione riguarda le commissioni elevate applicate da Amazon per la distribuzione degli audiolibri, specialmente per quegli scrittori che scelgono di non aderire all’accordo di distribuzione esclusivo proposto dalla piattaforma. Sebbene sia possibile rinunciare a tale accordo vendendo il proprio audiolibro su più servizi, questa scelta riduce i guadagni dal 40% al 25%, presentando un apparente profilo anti-competitivo.
Inoltre, se la causa dovesse avere esito favorevole per gli autori, Amazon sarebbe tenuta a risarcire solo 5 milioni di dollari, una somma che verrebbe suddivisa tra i numerosi partecipanti alla causa. Ciò implica che anche qualora l’azienda venga ritenuta colpevole, il costo del risarcimento potrebbe risultare inferiore ai profitti ottenuti attraverso gli accordi esclusivi.
Si attende ora la decisione del giudice Rochonto riguardo alla validità delle argomentazioni avanzate da Amazon e Audible sulle commissioni maggiorate per coloro che non accettano l’esclusività. Inoltre, l’introduzione dell’intelligenza artificiale nella creazione degli audiolibri solleva interrogativi sulla sostenibilità dei costi attuali e sull’evoluzione futura delle tariffe editoriali.
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