La nuova funzionalità Ask di Google Photos, sviluppata con l’intelligenza artificiale, ha suscitato grandi aspettative per la sua capacità di semplificare la ricerca all’interno di ampie biblioteche fotografiche. Non ha raggiunto gli obiettivi prefissati a causa di problematiche legate a latenza, qualità e esperienza utente.
Espansione della funzionalità Ask
Inizialmente introdotta nel settembre scorso in modo limitato, la funzione è stata successivamente ampliata al pubblico statunitense. Attualmente, sono state apportate migliorie significative e la funzionalità è ora disponibile per un numero maggiore di utenti negli Stati Uniti.
Requisiti per l’accesso alla funzionalità
Per poter utilizzare Ask Photos, gli utenti devono soddisfare alcuni requisiti specifici:
- Avere almeno 18 anni;
- Essere residenti negli Stati Uniti;
- Avere impostata la lingua del proprio account Google su inglese (Stati Uniti);
- Avere attivato le Face Groups.
Miglioramenti nella latenza
Uno dei principali limiti riscontrati nella funzione Ask era il tempo di risposta. Recentemente, Google ha comunicato che sono stati effettuati miglioramenti significativi nella latenza per quanto riguarda la ricerca dei media pertinenti alle query degli utenti. Inoltre, l’applicazione adotta un approccio innovativo: i risultati tradizionali vengono mostrati prima mentre i modelli Gemini lavorano in background per ottimizzare le informazioni più complesse.
Risultati migliori e più rapidi
Questa strategia consente agli utenti di ricevere risultati iniziali più veloci mentre Gemini perfeziona ulteriormente le immagini da visualizzare nella sezione “Miglior abbinamento”. Questo approccio mira a migliorare notevolmente l’esperienza complessiva dell’utente durante la navigazione tra i contenuti fotografici.
Lascia un commento