Le recenti decisioni di Trump riguardo all’implementazione di tariffe elevate sui beni importati negli Stati Uniti hanno avuto un impatto significativo sui mercati globali. Questo provvedimento ha sollevato interrogativi sulle motivazioni dietro a tale scelta, ma ha anche messo in evidenza la forte dipendenza delle aziende da fornitori cinesi, suggerendo che potrebbe essere opportuno diversificare le catene di approvvigionamento. Questo processo di diversificazione potrebbe comportare costi aggiuntivi. Secondo un recente rapporto, la produzione di chip nello stabilimento TSMC in Arizona potrebbe portare a un aumento dei prezzi fino al 30%.
aumento dei prezzi da parte di tsmc
Il rapporto menziona una dichiarazione del CEO di NVIDIA, Jensen Huang, durante il Computex 2025. In risposta a una domanda riguardante i potenziali aumenti dei costi per la produzione di chip negli Stati Uniti, Huang non è entrato nei dettagli specifici, ma ha affermato che il prezzo praticato da TSMC è “consistente e equo per tutti”.
Huang ha riconosciuto che produrre chip con il processo a 2nm è “incredibilmente costoso e difficile”, ma ha anche sottolineato che “qualunque sia il prezzo, finché è consistente ed equo, quello è il prezzo”. Non sorprende che la produzione presso lo stabilimento statunitense di TSMC porterà a un innalzamento dei prezzi; infatti, le strutture americane non raggiungono gli stessi standard delle controparti taiwanesi. Inoltre, al netto dei costi tecnologici e strumentali, i salari negli Stati Uniti sono superiori rispetto a quelli di Taiwan. Pertanto, TSMC sarà costretta ad aumentare i prezzi per mantenere la propria redditività.
produzione con il processo a 2nm
Attualmente, diverse aziende come Apple e Qualcomm intendono sfruttare il nuovo processo a 2nm offerto da TSMC, oltre a NVIDIA. È stata recentemente annunciata anche l’intenzione di MediaTek di presentare il proprio SoC a 2nm nel 2026. TSMC deve prestare attenzione a non aumentare troppo i propri prezzi.
Sebbene l’azienda rappresenti de facto il principale produttore di chipset per importanti aziende tecnologiche mondiali, non è l’unica operante nel settore. Samsung possiede anch’essa una fonderia e prevede di avviare la produzione a 2nm; recenti tassi di rendimento si sono rivelati piuttosto promettenti. Ciò implica che se Samsung riuscisse ad aumentare la propria capacità produttiva, gli aumenti dei prezzi da parte di TSMC potrebbero metterli in difficoltà sul mercato.
Sebbene ciò possa sembrare improbabile nel breve termine, resta comunque un aspetto che TSMC dovrebbe considerare attentamente.
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