La questione riguardante il ritorno di Fortnite sull’App Store si fa sempre più complessa. Nonostante le promesse iniziali di Epic Games, il gioco non è ancora disponibile per i dispositivi Apple. Di fronte a questa situazione, Epic ha deciso di rivolgersi al giudice statunitense Yvonne Gonzalez Rogers, chiedendo che venga costretto Apple a rivedere la posizione e consentire il reintegro del gioco.
Epic chiede l’intervento del giudice
Quando Epic ha annunciato la volontà di riportare Fortnite sull’App Store, ci si aspettava un processo rapido. Recenti comunicazioni da parte dell’azienda hanno confermato che Apple non ha ancora approvato il gioco. Epic sostiene di aver inviato la versione aggiornata del gioco all’azienda già il 9 maggio, ma anche questa nuova proposta non ha ricevuto l’approvazione necessaria.
Secondo quanto riferito, Apple avrebbe indicato ad Epic che l’approvazione sarebbe stata concessa solo se il gioco fosse stato conforme alle linee guida stabilite dall’azienda stessa. Epic afferma invece di aver rispettato tali requisiti, rendendo la situazione piuttosto intricata.
Problemi di lancio in Europa
Epic ha dichiarato che non è riuscita a lanciare Fortnite nell’Unione Europea poiché Apple ha bloccato la sua richiesta proveniente dagli Stati Uniti. Dall’altro lato, Apple sostiene di aver semplicemente chiesto a Epic di rimuovere lo storefront statunitense per evitare ripercussioni sulla disponibilità del gioco in altre regioni. Secondo Epic, ciò richiederebbe l’invio di versioni separate dell’app per diverse aree geografiche, contravvenendo così alle stesse regole imposte da Apple.
Relazioni difficili con Apple
Le motivazioni dietro i ritardi da parte di Apple rimangono poco chiare. È risaputo che i rapporti tra le due aziende non siano dei migliori; entrambe sono coinvolte in una causa legale da diversi anni a causa delle controversie sulle commissioni applicate sugli acquisti in-app e sulle vendite nell’App Store.
Apple e Google tendono infatti a trattenere circa il 30% delle vendite e degli acquisti effettuati all’interno delle app. Per un gigante come Epic Games, queste cifre rappresentano somme considerevoli: durante i periodi di maggior successo, Fortnite generava milioni di dollari, portando quindi Apple a intascare centinaia di migliaia per ospitare semplicemente il gioco nel proprio store.
Sebbene Apple abbia sostanzialmente prevalso nella causa contro Epic, è stata costretta ad apportare modifiche all’App Store. Tra queste vi è la possibilità per gli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso sistemi di pagamento esterni per evitare le commissioni elevate richieste dalla piattaforma. Ciò nonostante, Apple continua a mantenere una percentuale su tali transazioni, scatenando ulteriori controversie legali con oltre 100.000 sviluppatori che hanno avviato una class action contro l’azienda.
È importante sottolineare che il giudice non ha mai stabilito l’obbligo per Apple di riaccogliere Fortnite sull’App Store; pertanto, l’unica opzione disponibile per Epic è quella che prevede un eventuale accertamento della disobbedienza da parte della compagnia nei confronti della corte.
- Yvonne Gonzalez Rogers (Giudice)
- Epic Games (Azienda)
- Apple Inc. (Azienda)
- Oltre 100.000 sviluppatori (Partecipanti alla class action)
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