In vista del lancio dell’iPhone 17 previsto per settembre, Apple sta valutando un possibile aumento dei prezzi. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’azienda di Cupertino desidera evitare che tali incrementi siano associati all’aumento delle tariffe.
È opportuno considerare che Apple subirebbe un impatto significativo dalle tariffe, poiché attualmente negli Stati Uniti è in vigore una tassa del 30%. L’eventuale innalzamento dei prezzi potrebbe servire ad attenuare gli effetti di ulteriori dazi imposti sulla produzione in Cina e in altri paesi utilizzati per la fabbricazione dei suoi prodotti. È interessante notare che Apple non aumenta frequentemente i propri prezzi; infatti, il modello “Pro” dell’iPhone non ha subito variazioni di prezzo dalla sua introduzione con l’iPhone X, mentre ora ci si trova già all’iPhone 16.
Ogni anno gli analisti prevedono un incremento dei prezzi negli Stati Uniti da parte di Apple, ma finora questo non si è verificato. Solo il modello Pro Max ha registrato un aumento, ma ciò è avvenuto a seguito della rimozione del modello da 128GB, con il nuovo punto di partenza fissato a 256GB.
Apple potrebbe sopportare l’aumento delle tariffe, ma non lo farà
Apple dispone attualmente di oltre 53 miliardi di dollari in contante e sarebbe in grado di gestire autonomamente l’aumento delle tariffe. Questa decisione non sembra essere presa in considerazione per vari motivi; uno degli aspetti principali riguarda l’incertezza legata all’andamento futuro delle tariffe. Nonostante gli accordi commerciali tra Stati Uniti e Cina raggiunti nel fine settimana scorso, il presidente Trump potrebbe decidere di reintrodurre dazi su Cina o India in qualsiasi momento.
Aumentare i prezzi appare quindi come una strategia vantaggiosa per Apple. È importante notare che l’azienda presenta margini di profitto significativi su tutti i suoi prodotti.
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