Il settore delle applicazioni mobile sta attraversando un periodo di trasformazione significativo, in particolare riguardo alle politiche di pagamento adottate dalle principali aziende del settore. Recentemente, è emersa una questione cruciale legata alle commissioni elevate imposte da Google e Apple sulle transazioni effettuate tramite i loro store. Tali pratiche hanno suscitato critiche e controversie, culminando in una decisione giuridica che ha cambiato le regole del gioco per gli sviluppatori.
Apple non può più costringere gli sviluppatori a usare il suo processore di pagamento
Fino ad oggi, Apple ha imposto ai propri sviluppatori l’obbligo di utilizzare esclusivamente il proprio sistema di pagamento, trattenendo così una commissione su ogni transazione effettuata. Inoltre, la società aveva impedito agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso metodi di pagamento alternativi al di fuori dell’App Store. Questa condotta è stata considerata altamente anticoncorrenziale.
Un tribunale della California ha recentemente stabilito che Apple deve modificare le sue politiche. La compagnia non potrà più riscuotere commissioni su acquisti effettuati al di fuori dell’App Store e non potrà ostacolare gli sviluppatori nel reindirizzare gli utenti verso sistemi di pagamento esterni. Ciò consentirà agli sviluppatori di inserire pulsanti che rimandano ai propri sistemi di pagamento.
Riduzione dei prezzi per alcuni servizi sull’App Store
Questa modifica normativa potrebbe portare a una diminuzione dei costi per alcune applicazioni presenti sull’App Store. Anche se non tutte le applicazioni beneficeranno immediatamente della riduzione dei prezzi, ci si aspetta che alcuni servizi diventino più accessibili economicamente. Nel 2021, Apple era già stata costretta a implementare tali cambiamenti; Epic Games ha sollevato preoccupazioni sul fatto che la compagnia non avesse rispettato pienamente queste nuove direttive.
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