Un recente brevetto di Samsung ha suscitato notevole interesse, rivelando innovazioni potenzialmente rivoluzionarie nel campo della fotografia mobile. Questo sviluppo suggerisce che l’azienda sta progettando di introdurre lenti fotografiche esterne per i suoi smartphone, rendendo così il sistema fotografico dei dispositivi più modulare e personalizzabile.
Brevetto Samsung per lenti modulari
Il brevetto, pubblicato recentemente presso la WIPO, fornisce dettagli su un design composto da quattro elementi principali:
- Involucro del dispositivo: rappresenta il corpo esterno che contiene i componenti interni.
- Assemblaggio delle lenti: è l’unità sostituibile che permette di cambiare le lenti.
- Sensore d’immagine: responsabile della cattura delle immagini.
- Motore (attuatori): consente il movimento dell’assemblaggio lente/sensore d’immagine.
Tale configurazione permette di avere una camera con lente sostituibile, simile a quella offerta dal nuovo flagship Vivo X200 Ultra. È possibile che venga integrato un anello rotante nella lente per facilitare lo zoom o altre funzioni avanzate.
Funzionalità e compatibilità delle lenti
Una volta montata, la fotocamera potrebbe riconoscere automaticamente il tipo di lente attraverso un magnete presente nella stessa. In alternativa, Samsung potrebbe utilizzare un tag RFID per ottenere informazioni sulla lente installata. Queste soluzioni offrono diverse possibilità per garantire una facile integrazione delle nuove lenti nei dispositivi esistenti.
Esigenza di un case protettivo
Sebbene sarebbe ideale poter utilizzare queste innovazioni senza alcun case protettivo, ciò appare poco probabile. Le lenti potrebbero necessitare di accessori specifici affinché funzionino correttamente con vari modelli di smartphone. Se Samsung decidesse di rilasciare le lenti per uno specifico dispositivo o una serie limitata, si potrebbe optare per una soluzione dedicata all’accessorio, come già fatto da Vivo.
Tuttavia, è importante sottolineare che al momento si tratta solo di un brevetto e non vi è garanzia che questa tecnologia venga mai commercializzata. Resta comunque affascinante considerare le potenzialità future in questo ambito tecnologico.
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