l’impatto dell’intelligenza artificiale nelle truffe online
Negli ultimi anni, si è assistito a un crescente utilizzo delle tecnologie di intelligenza artificiale (AI) da parte di gruppi dediti alle truffe online. Secondo il recente rapporto sulla sicurezza informatica di Microsoft, i criminali possono ora sviluppare strategie di frode in pochi minuti, senza necessità di competenze specialistiche o lunghi periodi di preparazione.
tecniche utilizzate dai truffatori
L’applicazione dell’AI nelle frodi digitali è estremamente variegata. Tra le principali tecniche impiegate vi sono:
- Utilizzo di web crawler per raccogliere informazioni.
- Simulazione dei dati personali di individui o dipendenti aziendali per creare esche sociali.
- Creazione di email phishing e messaggi ingannevoli.
- Sviluppo di negozi online falsi con recensioni generate automaticamente e storie aziendali inventate.
- Implementazione di chatbot fraudolenti per ingannare le vittime attraverso false richieste.
l’uso della tecnologia deepfake
L’abuso della tecnologia deepfake sta diventando sempre più preoccupante. I criminali riescono a impersonare celebrità o conoscenti, utilizzando video falsificati per effettuare colloqui o reclutamenti fittizi. Alcuni segnali da tenere d’occhio includono:
- Divergenze tra movimento delle labbra e voce durante le videochiamate.
- Toni vocali artificialmente meccanici.
- Mancanza di espressione facciale naturale.
misure preventive suggerite
Microsoft ha fornito diverse raccomandazioni per proteggersi dalle frodi online. È fondamentale mantenere un elevato livello di attenzione riguardo a:
- Promozioni temporanee e offerte limitate nel tempo.
- Controllo del dominio dei siti web prima degli acquisti.
- Evitare metodi di pagamento rischiosi come bonifici bancari diretti o criptovalute.
sforzi nella lotta contro le frodi online
Sebbene l’AI presenti numerosi rischi, Microsoft continua a impegnarsi per garantire la sicurezza delle sue piattaforme. Tra i risultati ottenuti dal 2024 al 2025 figurano:
- Prevenzione di circa 4 miliardi di dollari in attività fraudolente.
- Rifiuto di 49.000 richieste sospette da partner commerciali.
- Banning medio orario di circa 1,6 milioni di registrazioni automatiche sospette.
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